IL CASTELLO CARRARESE (Padova)

Tutti possono dire di conoscere il Santo, Prato della Valle e la Cappella degli Scrovegni.

Molti potrebbero dire di conoscere Piazza delle Erbe, il Caffè Pedrocchi, i Bastioni delle Mura e la Specola.

Ma solo pochi di voi conosceranno il Castello dei Carraresi.

E’ proprio all’ombra della Specola che, una tradizione fantasiosa vede come osservatorio dello stesso Galileo Galilei ma che di fatto corrisponde ad uno dei suoi torrioni, erge Castello Carrarese: già dimora dei signori Da Carrara entro le mura cittadine, il complesso architettonico ha mutato nel corso dei secoli le proprie fattezze e le sue destinazioni d’uso per arrivare, sino alla seconda metà degli anni 80, ad essere impiegato come Casa Circondariale.

Tra le sue mura,  trovano posto  l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, con l’Osservatorio di Padova e il Ministero di Grazia e Giustizia ma molti degli spazi di Castello Carrarese devono ancora trovare il loro posto del ns futuro. Ed è in questo contesto che lavora F.lli Marchetti che, su incarico della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Provincie di Belluno, Padova e Treviso, sta eseguendo i lavori di consolidamento strutturale dell’Ala Nord con la riqualificazione di 6 “camerate”.

Oggi gli operatori di F.lli Marchetti stanno completando l’adeguamento strutturale in tecnologia FRP con l’applicazione di  rinforzi in fibre a matrice polimerica, dopo aver sanato il cemento armato risalente agli anni ’20 del secolo scorso, ed in vista della prossima installazione delle carpenterie di contrasto a tirante  per le quali è stata condotta e completata una impegnativa campagna di rilievo dello stato di fatto ed una simulazione in scala 1:1 dello stato di progetto.

Grazie ad un allestimento di cantiere studiato per garantire accessibilità in sicurezza a tutte le superfici oggetto di intervento, sono state adeguate le sedi di appoggio delle travi in C.A. della struttura principale che sono state oggetto, a loro volta, di approfondite analisi (visive, a contatto, tomografiche) prima di procedere alla rimozione delle parti incoerenti e/o non recuperabili; i ferri d’armatura sono stati opportunamente sabbiati e quindi sottoposti ad un ciclo di passivazione per interrompere i fenomeni di ossidazione in corso; la sezione resistente di C.A. è stata quindi ricostruita con l’ausilio di speciali malte fibrorinforzate  sino a creare le condizioni ideali di posa in opera dei sistemi di rinforzo in fibra di carbonio a lamine, per le tensioni di flessione, e in tessuto e fiocco, per le sollecitazioni a  taglio.

I solai oggetto di intervento sono stati anche opportunamente alleggeriti delle preesistenti superfetazioni e preparati, con l’inserimenti di connettori e armatura integrativa, per eseguire il getto di una nuova cappa collaborante in C.A.

A integrazione e a miglioramento strutturale verranno installate delle complesse tirantature in fune di acciaio a vista e piastre di contrasto che garantiranno il raggiungimento dei carichi di esercizio previsti per il futuro uso dei locali a carattere museale e ricettivo-culturale.

Speriamo che in molti verrete a vedere il lavoro svolto e a respirare quel profumo mistico che ogni giorno ci ha accompagnato durante questo indimenticabile lavoro.

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